Il titolare della carta, che ha effettuato un acquisto tramite la carta di credito, corrisponde il prezzo d’acquisto all’issuer, che lo ha – di regola già anticipatamente – corrisposto tramite il circuito delle carte di credito e l’acquirer al venditore (commerciante, fornitore di servizi).
Inoltre, analogamente al commerciante che versa l’interchange fee tramite l’acquirer, il titolare della carta provvede ad una parte dei costi a carico dell’issuer: egli paga ad esempio una tassa annuale per la propria carta, supplementi per le transazioni in valuta estera, commissioni per il prelevamento di denaro contante, commissioni per le fatture cartacee o interessi per importi delle fatture che salda in più rate o per cui è in mora. Clienti con fatturati al disopra di un determinato ammontare vengono spesso (parzialmente) esentati dalle tasse della carta (automaticamente o tramite la raccolta di punti bonus). In genere non viene prelevata alcuna tassa annuale per i tipi di carte di credito che non comprendono alcuna prestazione supplementare o quasi (carte no frills) e per le carte co-branding. Nel caso di queste ultime, un issuer avvia una partnership speciale con una marca rinomata.
L’issuer copre con le tasse della carta, analogamente all’interchange fee (per informazioni più dettagliate si veda sotto la voce corrispondente) una parte dei costi che risultano nell’esecuzione dei suoi compiti.
