La commissione d’interscambio (interchange fee) esiste solo nel sistema di quattro parti e viene corrisposta dall’acquirer all’issuer.
Per le transazioni nazionali (pagamento con una carta di credito emessa in Svizzera presso un commerciante svizzero), dal 2017/2018 in Svizzera le interchange fee sono stabilite unilateralmente da Mastercard e Visa stesse (in precedenza venivano negoziate in via multilaterale tra issuer e acquirer).Sulla base di una disposizione presa di comune accordo tra il settore svizzero delle carte di credito e la Commissione della concorrenza (COMCO), dall’agosto 2017 l’interchange fee media per le transazioni nazionali ammonta unicamente allo 0,44% dell’importo della transazione. Le interchange fee per le transazioni transnazionali (impiego di una carta estera in Svizzera o di una carta svizzera all’estero) sono altresì fissate dalle reti delle carte di credito (circuiti delle carte come Mastercard o Visa). Le commissioni sono fissate come tasso per mille o percentuale dell’importo della transazione e variano a seconda del settore, del tipo di transazione, dello standard di sicurezza o della regione geografica.
Con l’interchange fee l’issuer copre una parte dei propri costi per
- l’acquisizione e l’assistenza dei clienti: tra l’altro, verifica della capacità e dell’affidabilità creditizia, produzione/emissione/rinnovo della carta, gestione del conto della carta, esercizio del servizio clienti.
- l’esecuzione della transazione: tra l’altro, l’autorizzazione del pagamento, la lotta al riciclaggio di denaro, il rimborso dell’importo dell’acquisto all’acquirer, il cambio di valuta estera, la fatturazione al titolare della carta.
- la lotta alla frode e sue conseguenze: tra l’altro, il monitoraggio delle transazioni delle carte, l’esercizio dei moduli di sicurezza, i rimborsi a seguito di addebiti abusivi al titolare della carta oppure il compenso al negozio in caso di acquisto fraudolento di merce o di servizi (sulla base della garanzia del pagamento dell’issuer nei confronti del commerciante).
- mancati pagamenti in caso d’insolvenza o non-pagamento del titolare della carta (sulla base della garanzia del pagamento nei confronti del commerciante, l’issuer deve comunque corrispondergli il prezzo d’acquisto).
- il prefinanziamento dell’importo della transazione (pagamento all’acquirer) sino al saldo della fattura mensile da parte del titolare della carta.
- lo sviluppo e l’introduzione sul mercato di prodotti innovativi.
- la licenza ottenuta dalla rete delle carte di credito.
Nel sistema a quattro parti, l’interchange fee è uno strumento indispensabile f di compensazione. Permette una distribuzione adeguata di costi e vantaggi tra tutti i partecipanti (titolare della carta, issuer, acquirer e commerciante) e contribuisce inoltre al fatto che l’issuer emetta le carte e che motivi i suoi titolari ad utilizzarle, in quanto solo un mercato con prospettive di rendita è un mercato attrattivo, in cui le aziende si inseriscono e in cui investono. Di fondamentale importanza per il funzionamento del sistema delle carte di credito in questo contesto è che l’interchange fee (tasso per mille risp. percentuale dell’importo della transazione) sia fissato in maniera equilibrata, ossia né troppo alto, né troppo basso.